Morte sul lavoro e tabagismo

Morte sul lavoro e tabagismo

La morte sul lavoro per infarto provocato da tabagismo e colesterolo non configura infortunio sul lavoro: è quanto stabilito dalla Cassazione Sezione Lavoro con la recente sentenza n. 21742/2020.

I fatti. La Corte d’Appello di Napoli, in riforma della sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere emessa nella causa tra l’INAIL e gli eredi di un lavoratore morto per infarto mentre era alla guida di un automezzo aziendale, ha rigettato la domanda originariamente proposta da questi ultimi volta ad ottenere la condanna dell’Inail alla costituzione di una rendita in loro favore a seguito dell’infarto del de cuius, indicato come infortunio sul lavoro.

Più in particolare, il Giudice d’Appello, condividendo le conclusioni cui era giunto il consulente tecnico d’ufficio, ha escluso nel caso di specie la sussistenza dell’infortunio, inteso quale causa esterna, violenta e concentrata nel tempo che esplica la propria patogenesi lesiva in costanza di attività lavorativa o in itinere, in quanto l’assicurato era stato colpito da un infarto al miocardio acuto non causato da un’azione derivante da un agente lesivo esterno, ma di natura arterosclerotica, caratterizzata da familiarità e coesistenza ad ipercolesterolemia ed a vizio tabagico.

Tuttavia, avverso tale sentenza hanno fatto ricorso per cassazione gli eredi del lavoratore, ritenendo errata la valutazione delle cause del decesso in essa effettuata e derivata dalle erronee considerazioni del c.t.u. in ordine alla esistenza di una familiarità della malattia cardiocircolatoria ed alla circostanza che non era stato dato rilievo alle condizioni di lavoro stressanti, almeno come concause rispetto all’insorgenza dell’infarto: il ricorso in Cassazione si rivelava inutile.

Ed infatti, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso e confermato la vittoria dell’INAIL per la ritenuta esclusione dell’origine professionale dell’infarto sul presupposto della acclarata esistenza di una familiarità della malattia cardiocircolatoria, dell’eccesso di colesterolo nel sangue e del vizio tabagico.

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